AGA – Associazione Genitori Adottati

”Ciò che vi dico piano non potrò urlarlo,se non il giorno in cui, avendomi voi adottato, mi avreste messo in cuore tanto amore e autentica libertà, sulle mie labbra parole sufficienti, perché possa dire: papà, mamma, io vi scelgo e vi adotto, allora saprete che il vostro amore è dono, e che è riuscito” Michel Quoist (dal testo Parlami d’amore)

Menu
  • Home
  • L’associazione
    • Chi Siamo
    • Le nostre attività
    • Come Associarsi
    • Statuto
    • Regolamento
  • Adozione: cosa fare
    • I requisiti della coppia
    • L’adozione nazionale
    • L’adozione internazionale
    • Enti autorizzati
    • Servizi
    • Al rientro a casa
    • L’apostillatura dei documenti
    • I nostri diritti
  • Eventi
  • News
  • Contatti
  • Libri e Film
    • Libri
    • Film
  • Come sostenerci
    • Fai una donazione
    • Iscriviti ad AGA
    • 5×1000
  • Galleria
  • Link Utili
Home
Regolamento

5x1000

PARTNERS

AGA SOCIA FONDATRICE DI

Coordinamento delle Associazioni familiari Adottive e Affidatarie in Rete

Facebook

Regolamento

    <
    Marzo 2024
    >
    • Nessun Evento
    • Associati
    • Sostienici
    • FAQs

    • whatsapp
    • 349 339 6515

    Gli incontri avverranno previo appuntamento

    Le nostre attività

    • Sportello dell’Adozione
    • Incontri a tema e di mutuo aiuto
    • Convegni e Seminari

    Adozioni

    • Progetto Scuola
    • Linee di indirizzo
    • Alternanza scuola-lavoro

    Storie di Cuore

    Facebook

    sportello della genitorialità

    Facebook
AGA – Associazione Genitori Adottati Copyright © 2025. AGA - Associazione Genitori Adottati - Sostegno Adozioni Sardegna Onlus
C.F 92166030921 - Sede legale: Via Claudio Villa, 40 09134 Cagliari - email: info@agaonline.org PEC: agaonlus@pec.it - Tel. 349.3396515
Voglio adottarvi come genitori  - Michel Quoist

Ascoltami ancora, si dice infatti che dalla bocca dei bambini viene la verità; se sono un bambino sfuggito dal carnaio notturno, trattenuto da un filo d’amore lanciato da chissà dove.

Se sono un bambino caduto dal nido, abbandonato da padre e madre, rapiti o mortalmente feriti alle sbarre della loro gabbia.

Se sono un bambino nudo, senza panni d’amore o con panni imprestati, ma col diritto di vivere, perché sono vivo.

E se nello stesso istante persone innamorate piangono davanti a una culla vuota, consumati nel desiderio di accarezzare un bambino.

Se sono ricchi d’amore che ritengono sprecato, e vogliono gratuitamente donarlo, perché cresca e fiorisca ciò che non hanno piantato.

Allora voglio che vengano silenziosamente a chiedermi se desidero adottarli come miei genitori. Ma non voglio dei fanatici del bambino, come collezionisti d’arte che cercano il pezzo raro che manca alla loro vetrina. Non voglio clienti che hanno fatto l’ordinazione e, pagata la fattura reclamano il loro bebè prefabbricato. Perché non sono fatto per salvare genitori dalle membra amputate, ma loro sono stati fatti, misterioso percorso, magnifico progetto, per salvare dei bambini dal cuore malato, forse anche condannato. E sarà come addormentarci l’un l’altro.

Io berrò il latte di cui ignoravo il sapore, ascolterò musiche sconosciute, imparerò nuove canzoni, sulle vostre dita, sulle vostre labbra genitori adottati, decifrerò lentamente l’alfabeto della tenerezza.

E l’amore sconosciuto per me prenderà il volo alla luce dei vostri occhi. Voi innesterete le vostre vite sulla mia crescita e grazie a voi io rinascerò una seconda volta.

Così sarò ricco di quattro genitori, due lo saranno della mia carne e due del mio cuore e della mia carne cresciuta. Voi non giudicherete i miei genitori sconosciuti, li ringrazierete e mi aiuterete a rispettarli. Perché dovrò riuscire lo so, ad amarli nell’ombra, se un giorno vorrò poterli amare nella luce.

E se in una sera di tempesta, adolescente focoso, impacciato di me stesso, io vi rimprovererò di avermi accolto, non vi addolorate, ma amatemi ancor di più: lo sapete, perché un innesto prenda ci vuole una ferita e, chiusa la ferita, rimane la cicatrice.

Ma io sogno. Io sogno perché non sono che un bambino in viaggio, lontano dalla terra ferma, la mia parola è muta e il canto senza musica.

Ciò che vi dico piano non potrò urlarlo, se non il giorno in cui, avendomi voi adottato, mi avreste messo in cuore tanto amore e autentica libertà, sulle mie labbra parole sufficienti, perché possa dire: papà, mamma, io vi scelgo e vi adotto allora saprete che il vostro amore è dono, e che è riuscito.

Michel Quoist

Lo sportello dell'adozione AGA - Associazione Genitori Adottati
});